Giovedì 17 gennaio 2013,Da sinistra: François Sarno, Albert II, Bianca Jagger, Kristijan Curavic, Pierre Frolla, (ft.©E.Mathon/Palais Princier)
Si è tenuta allo Yacht Club di Monaco la conferenza di lancio dello S.P.E.E.D. (Special Protection Environment Ecology Diving Unit), ossia l’Unità di Sommozzatori per la Protezione dell’Ambiente e dell’Ecologia appartenenti al GUWAA (Global Under Water Awareness Association). L’ Associazione si è prefissa lo scopo di ripulire tutti i corsi d’acqua (siano essi fiumi, laghi, mari oppure oceani) del globo.
Il principio da cui parte è molto semplice: l’acqua è vita, proteggiamola.
L’incontro è stato aperto da un discorso di S.A.S. il Principe Albert II, il quale, da sempre molto attento alla causa della salvaguardia ambientale, attraverso la sua Fondazione (FPA2) ha deciso di sostenere attivamente l’opera di questo folto gruppo di sommozzatori provenienti da diverse nazioni e operanti in ogni parte del mondo. In questo sostegno ha avuto al suo fianco Bianca Jagger, presidentessa della BJHRF (Bianca Jagger Human Rights Foundation), anche lei molto coinvolta nella causa della salvaguardia dell’acqua, perché desiderosa di lasciare in eredità alle prossime generazioni un pianeta più pulito.
Nel discorso introduttivo, Kristijan Curavic, attuale presidente del GUWAA, ha spiegato che il compito dell’Associazione è quello di ripulire i fondali di acqua dolce e di acqua salata da tutti i rifiuti che vi stagnano a causa dell’incuria dell’uomo. I rifiuti causano inquinamento tanto della fauna acquatica quanto dell’acqua stessa ed è intuitivo comprendere che tale inquinamento si rivela essere, in ultima analisi, un danno anche per l’uomo sia in termini di ecologia del pianeta, sia in termini di salute, sia in termini economici.
Al progetto partecipano professionisti di diverse nazioni, tutti provetti subacquei: fra loro ci sono campioni di sub, navy-seal, sommozzatori delle squadre antiterrorismo e non ultimo il leggendario François Sarano, l’oceanografo del team della Calypso di Jacques Yves Cousteau. Quest’ultimo ha dichiarato di credere fortemente non solo nel progetto ma nella sua riuscita poiché oggigiorno l’atteggiamento dell’opinione pubblica è mutato rispetto ai decenni passati, ora i governi sono consapevoli dell’importanza della difesa dell’ecosistema acquatico e dunque, sia pure con sforzi notevoli da parte di tutti, si può sperare in un ambiente marino, fluviale e lacustre più pulito, anche perché non abbiamo scelta, poiché senza una salvaguardia dell’acqua non può esserci vita.