Sabato 23 settembre 2017, (ft.WSM/Colman)
Al Méridien Beach Plaza si è svolto un evento letterario ma anche teatrale e di cabaret che riecheggerà per molto tempo nel Principato. Stefano Benni si è ironicamente raccontato ai lettori, solleticato con garbo dalla regina degli Incontri con l’autore Luisella Berrino.
Sala gremita, le sedie aggiunte sembravano non bastare mai, pubblico euforico, pile di libri tra le mani da far autografare al
Lupo, il suo soprannome di cui ha spiegato l’origine. Lo scrittore da bambino viveva a contatto coi lupi, un patto antico tra gli uomini di montagna e questi animali; lui bambino guardava loro nella neve e loro guardavano lui. Scambio di sguardi, rispetto reciproco, una soglia da non varcare e ululati serali. Intervista televisiva in terrazza con sfondo mare e velieri e poi fans in prima fila, personalità e tanto entusiasmo attorno a lui.
Luisella,
the voice, ha recitato due brani tratti dall’ultimo romanzo di Benni:
Prendiluna il cui titolo, come la conduttrice ha fatto notare, è già meraviglia. L’autore ha raccontato di fantasia e fantasia linguistica, quest’ultima facilitata dalla lingua italiana che è un regalo per gli scrittori grazie alla ricchezza di vocabolario, di espressioni, di lingue antiche, di dialetti, di musicalità. Della verità filosofica di
essere momentaneamente vivo suggeritagli da una studentessa straniera che sta preparando la tesi su di lui, del desiderio di scrivere un libro su Stanlio e Ollio, di averne iniziato uno erotico e di essersi bloccato perché le parole quando si parla di eros si logorano subito, della rilettura di cosa scrive, anche 50 volte, perché segue sempre il consiglio della grande critica Grazia Cherchi “si può’ fare meglio”; di non essere uno scrittore perso nella letteratura: lui prima di tutto vive, della speranza che i libri durino più dell’autore; di voler sempre sorprendere; di essere colpito dalla caduta del senso di responsabilità individuale della nostra società, di essere preoccupato per il mutamento climatico e di come anche nella bellezza ci sia una crepa.