Lunedì 27 marzo 2017, da sinistra: Il Procuratore Generale Jacques Dorémieux e il Direttore della Pubblica Sicurezza Richard Marangoni,
(ft.@ WSM/Erika Tanaka)
Il Procuratore Generale Jacques Dorémieux e il Direttore della Pubblica Sicurezza Richard Marangoni, hanno incontrato la stampa per spiegare quello che è accaduto a proposito della rapina a Cartier che ha portato a tre arresti, un fermo e un rapinatore ancora in fuga ma la refurtiva recuperata.
In meno di 48 ore il caso è quasi concluso.
La spregiudicatezza di 5 ragazzotti, di età compresa fra i 20 e i 25 anni, incensurati, provenienti da Vallauris, con passaporto francese ma di origine magrebina, che volevano emulare i rapinatori dei film americani ma non avevano fatto i conti con l’efficacia del sistema sicurezza della Polizia monegasca. Nella calma di una giornata d'intensa pioggia i 3 rapinatori e il loro autista avevano fatto un sopralluogo, nei giorni pecedenti il sabato 25 marzo, per vedere come scappare dopo la rapina ed avevano nascosto degli abiti per cambiarsi poco distanti, ha spiegato il Procuratore Dorémieux.
"
I tre sono entrati nella gioielleria alle ore 15h45, -racconta Richard Marangoni -
alle 15-46 un passante ci telefona e dice di aver visto qualcosa di strano dai vetri del negozio Cartier; non siamo stati avvisati dai dipendenti di Cartier. Due minuti dopo eravamo in piazza del Casinò, abbiamo identificato uno dei rapinatori che usciva dalla gioielleria con il volto coperto. Avevano cappellino con visiera e sciarpe. Abbiamo bloccato e disarmato il primo che si è consegnato senza fare resistenza ed ha subito consegnato un sacco con i gioielli, ha dato le sue generalità, dichiarandoci che arrivavano da Vallauris - prosegue Marangoni- Gli altri due rapinatori sono scappati,
inseguiti dai nostri agenti, scavalcando le barriere del cantiere di avenue des Beaux Arts, e sono saliti nell'auto del loro complice che era parcheggiata in square Saint James. Scappano, il poliziotto spara ai pneumatici e al motore. I rapinatori scendono attraverso l'avenue d'Ostende, risalgono rue Grimaldi ed entrano nel tunnel per cercare di raggiungere la bretella che porta all'autostrada".
La polizia però ha già chiuso tutte le strade che escono da Monaco e i malviventi trovano la bretella sbarrata da un'auto della polizia, quindi girano escono, dal tunnel, si ritrovano al rondò sotto al Larvotto fanno per tornare indietro nel tunnel e l'auto si ferma. A quel punto danno fuoco alla vettura e scappano a piedi. Alle ore 21.15 uno dei due passa attraverso i giardini e passa in avenue de Grand Bretagne, si nasconde dentro la chiesa Anglicana, dove la polizia lo arresta con addosso una giacca di Babbo Natale trovata nella sacrestia e dei gioielli nella tasca.
Il terzo rapinatore è stato arrestato in territorio francese, nella strada che va verso il Monte-Carlo Beach. Aveva gettato un altro sacco di refurtiva in mezzo alle piante che scendono sulla strada. Alle 22.25 il posto di blocco della polizia a Saint Romain blocca un ragazzo sospetto che cerca di entrare a Monaco in auto, una volta richiesti i documenti i poliziotti si accorgono che si tratta del fratello di uno dei rapinatori che cerca di venire a salvare i rapinatori rimasti a piedi. Il giovane è in stato di fermo.
Il procuratore generale e il direttore della polizia hanno sottolineato la grande collaborazione con la polizia francese, che si è recata prontamente a perquisire la casa di un odegli arrestati. I due giovani arrestati a Monaco compariranno davanti al giudice nel Principato quelli arrestati in Francia saranno processati a Nizza; rischiano 20 anni per furto a mano armata premeditato.
La caccia al terzo rapinatore continua. I gioielli del valore di diversi milioni di euro dovrebbero essere stati tutti recuperati ma il personale della boutique dovrà fare l'inventario.
Sono stati una sessantina gli agenti coinvolti nell'indagine. Un dispositivo pronto ed efficace.
Abbiamo chiesto al Direttore della Polizia Marangoni se la gioielleria Cartier avesse aderito al dispositivo predisposto alcuni hanno fa dalla polizia appunto, proprio per prevenire le rapine. Il direttore ha risposto: "
La maison Cartier ha un protocollo proprio". E noi abbiamo chiesto nuovamente se con questa rapina cambierà qualcosa dato che i protocolli dei negozi privati si sono dimostrati inefficaci (infatti gli addetti alla boutique hanno fatto entrare i ragazzi che non corrispondevano certo al profilo di persone che andavano a comprare da Cartier) e il direttore ha spiegato: "
Sicuramente adesso faremo una riunione generale con tutti i responsabili delle gioiellerie per rivedere le norme di sicurezza". Infine abbiamo domandato a Marangoni se la sicurezza sarà aumentata nonostante abbiano dimostrato le loro capacità. Marangoni ha spiegato: "Una riflessione per la sicurezza all'alba del 2020 è già in corso contro la delinquenza che trova sempre nuovi metodi. Non ci accontentiamo!".
La sicurezza nel Principato di Monaco prima di tutto.